Una serata dai risvolti decisamente tragici è avvenuta a Lecce, lo scorso 9 agosto, presso un ristorante del luogo dove si trovava un imprenditore di 72 anni con i suoi familiari.
Dalle prime ricostruzioni pare che il 72enne si sia sentito male dopo avere mangiato delle alici, iniziando ad accusare dissenteria dovuta a un'intossicazione alimentare.
Dopo un iniziale ricovero presso l'ospedale di Copertino, dove è stato rilasciato il mattino seguente, le condizioni del 72enne si aggravano al punto da decidere di ricoverarlo d'urgenza al nosocomio di Lecce in terapia intensiva.
Le condizioni dell'uomo però appaiono sin da subito critiche e qui infatti vi troverà la morte avvenuta l'11 agosto. Sul caso la Procura di Lecce ha aperto un'inchiesta per fare luce sull'accaduto e accertarne le responsabilità: il pubblico ministero titolare del fascicolo ha infatti iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto, i sei medici dell'ospedale di Copertino che inizialmente ebbero in cura l'uomo e che lo dimisero il mattino successivo.
Una dimissione avvenuta fin troppo in fretta
Una dimissione che, secondo i familiari del 72enne imprenditore, è avvenuta fin troppo in fretta. Al suo arrivo in ospedale l'uomo è infatti stato curato solo con dei farmaci antidiarroici e delle flebo e dimesso il mattino successivo; le cure somministrate non sono però servite ad alleviare i dolori del 72enne che il giorno dopo si è visto costretto a ritornare in ospedale in condizioni nettamente peggiorate.
Ed è stato così che i familiari dell'uomo si sono rivolti alla magistratura che ha subito designato un medico legale per effettuare l'autopsia al fine di individuare le cause del decesso e stabilire eventuali responsabilità. Sui sei medici indagati pende infatti l'ipotesi di reato di responsabilità colposa in ambito sanitario.
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Fonte: Responsabile Civile
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